Mastoplastica addittiva

La mastoplastica addittiva consiste in un aumento del volume del seno mediante introduzione di una protesi per correggere quello che può essere considerato un seno troppo piccolo o troppo rimpicciolito dopo una gravidanza.
Ovviamente la mastoplastica additiva può aumentare il seno senza con questo cambiarne la forma o l’aspetto, cioè aumentandone semplicemente il volume di alcune taglie, ottenendo quindi un seno più grosso.
Perciò se le aspettative della paziente sono diverse, sarà bene che quest’ultima lo faccia presente al chirurgo.

Operazione e possibili complicanze (mastoplastica additiva prima e dopo)

La mastoplastica addittiva è un intervento abbastanza semplice ma può presentare delle complicanze, alcune a breve termine altre a più lunga scadenza.
Fra quelle che si possono manifestare a breve termine vi sono: il sanguinamento e l’infezione.In caso di sanguinamento subito dopo l’intervento può comparire una tumefazione ed una dolenzia diffusa tale da richiedere un reintervento per rimuovere l’ematoma.

L’infezione ormai rarissima, può avvenire nella prima settimana dopo l’intervento e, si manifesta con arrossamento e dolenzia della mammella nonché rialzo termico.
In presenza di una situazione del genere, oltre alla somministrazione di antibiotici mirati, l’unico presidio valido è la rimozione della protesi che dovrà poi essere reintrodotta dopo un paio di mesi a guarigione avvenuta.

Fra le complicanze a lungo termine la più frequente e la più temuta è la contrazione capsulare che talvolta può manifestarsi in una sola mammella. La formazione di tessuto cicatriziale intorno alla protesi è normale, ma se eccessivo può causare una capsula che stringe le protesi, causandone un indurimento doloroso, nonché una deformazione ed una dislocazione verso l’alto, specialmente quando la protesi è inserita sotto il pettorale.

La situazione può diventare talmente insostenibile da richiedere un intervento chirurgico per rimuovere la capsula, anche se nella maggior parte dei casi è sufficiente una rottura manuale con una manovra a schiaccianoci.

Un altra complicanza tardiva può essere la rottura delle protesi con fuori uscita del contenuto.
Cosa che accade molto raramente e deve essere causata da un trauma molto violento.
In questo caso possono verificarsi due eventualità.
Se la protesi è a contenuto salino si assiste ad uno immediato svuotamento della mammella dovuto alla fuoriuscita della soluzione fisiologica ed al suo rapido assorbimento; se invece la protesi è di gel di silicone e la rottura non interessa la capsula, la paziente può anche non notare la rottura, in quanto il silicone non viene riassorbito ma rimane in loco; soltanto se in concomitanza si verifica una rottura della capsula il silicone migra lentamente e quindi si apprezza un lento afflosciamento della mammella.

Ovviamente in questi casi bisogna reintervenire per sostituire la protesi danneggiata.
A tale proposito è bene menzionare che per evitare la migrazione del gel di silicone, sono state ideate protesi che contengono un particolare gel che anche in caso di rottura rimane in loco.
Va anche detto che le protesi mammarie essendo inserite al di sotto della ghiandola non la mascherano per nulla per cui, qualunque processo patologico a livello di quest’ultima è facilmente diagnosticabile.

La mastoplastica addittiva essendo un intervento semplice e di poca durata può anche essere eseguito in regime di day-hospital.
Nel post-operatorio non sono necessarie medicazioni compressive, anche se il miglior risultato estetico si consegue facendo indossare alla paziente un reggiseno per circa un mese.

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Le protesi

Esistono diversi tipi di protesi sia per forma che per contenuto. Normalmente la protesi è formata da un involucro di silicone testurizzato (per evitare la formazione di capsule) che può essere riempito sia di gel di silicone sia con soluzione salina, o con altri materiali.
La forma poi può essere rotonda, a goccia, anatomica o con prolungamenti ascellari, a seconda delle patologie da trattare e dei risultati che si vogliono conseguire.

PRIMA E DOPO

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